Campagna che ci piace

 

Soggetto:
Contro la violenza sulle donne

Trama: Ci sono tre uomini, come quelli che si incontrano per strada ogni giorno, sono dei veri uomini, perché non picchiano le donne.   

Morale della favola:
Questa
pubblicità ci fa capire che sia gli uomini che le donne sono impegnati nella lotta alla violenza, insieme.

Che cosa significa in realtà:
C’é un messaggio molto positivo, lo stereotipo del "vero uomo" viene utilizzato per far capire che il vero uomo non é quello che mostra la sua forza, quello aggressivo o quello che picchia. Vengono messe in evidenza le altre qualità che l’Uomo possiede, sicuramente l’intelligenza (di capire che non si comunica con la violenza), la dolcezza (perché gli uomini sono anche dolci e gentili senza perdere la loro virilità) e il rispetto (della compagna, dei figli ecc…). Ci piace perché si parla di uomini e donne insieme, non in lotta tra loro od opposti e non si assimilano tutti gli uomini a degli stupratori.

 

Immagine tratta da: http://flameonair.splinder.com/tag/denuncia+sociale 

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Tornate ad essere donne

 

Soggetto:
In una misteriosa città di sole donne, c’é una che si rasa la testa, una che beve in maniera volgare, una molto aggressiva, due in tailleur con i capelli corti, due, di cui una con un tatuaggio ben visibile, che fanno a braccio di ferro.
Alla fine dello spot appare una donna con la gonnellina rossa e i capelli lunghi, che attira l’attenzione di un’altra donna, evidentemente omosessuale. La donna con la gonna sorride ma fa capire di non essere interessata alle avances.

Infine appare una frase: tornate ad essere donne.  

 
Idea creativa: Compra il nostro prodotto, solo cosi’ sarai una donna!

Morale della favola:
Questa pubblicità ci mostra cio’ che é bene e cio’ che non lo é: il bene é la donna coi capelli lunghi, la gonnellina e il prodotto da vendere, il male sono le donne coi capelli corti, coi pantaloni, coi tatuaggi, le manager, le indipendenti, le omosessuali ecc…

Che cosa significa in realtà:
Sembra un chiaro ritorno all’ordine morale: donne state esagerando, siete indipendenti, fate carriera (e ci rubate il lavoro), siete lesbiche e vi tagliate i capelli, non va bene tornatevene a casa.
Sinceramente in questo preciso momento politico, di attacchi ai diritti
delle donne (vedi diritto all’aborto), dove le violenze contro le donne sono
"depenalizzate" (vedi recente legge per cui i processi "non necessari"
sono stati sospesi), dove si tolgono i fondi ai centri anti violenza,
dove dopo uno stupro ti chiedono com’eri vestita, questa pubblicità ci
sembra davvero fuori luogo, oltre che offensiva.

Curiosità:
1. Alcune persone immaginano addirittura una seconda parte dello spot dove lei torna a casa, prepara la cena e pulisce la casa.
2. Dissacrazione di Beethoven.
3. Se un uomo compra quest’auto puo’ diventare una donna?

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L’opinione di FRANCESCA

Le donne nelle pubblicità:?

1) devono ingurgitare almeno 1 yogurt al giorno altrimenti non vanno di corpo; 2) se sono in carriera, da dietro una scrivania parlano per licenziare…un piumino da spolvero! 3) ritrovano il sorriso e una ragione per vivere solo se la pastiglia della lavastoviglie fa i piatti splendenti… 4) hanno flussi mestruali incontenibili quando non sono incontinenti e "condividono lo stesso segreto" della stessa marca di assorbente; 5) hanno più rughe di una tartaruga e lottano sempre con la pelle flaccida… Quindi siamo solo STITICHE, CASALINGHE, MESTRUATE E VECCHIE. Ma è davvero così? Non vi sentite un po’ offese?

A questi clichè si aggiunge, la strafiga che pesa 40 chili, ingurgita solo cereali integrali e si spalma di crema anti-cellulite fino alle orecchie.
Oppure la mammina impeccabile che cucina manicaretti in tailleur e camicetta di seta e non si fa neanche una macchiolina di sugo, o quella che ha i figli finti, che parlano come un adulto di 30 anni, il marito che l’adora e che sorride sorniona se l’idraulico trascinando i tubi sparge fango sul pavimento bianco, ma tanto lei pulisce col Lyso-Form, che gliene frega…mica si spezza la schiena con lo scopettone e lo straccio…e allora io, che c’ho i figli che litigano ogni minuto, che c’ho il marito che non ha il sorriso smagliante stampato sulla faccia e che smadonno ogni volta che devo lavare i pavimenti mi sento una donna inadeguata, arraffona, una madre incapace e una moglie sciatta. Io, che non stiro cantando, che non mi specchio soddisfatta e appagata nei piatti appena usciti dalla lavastoviglie, perchè non è quello il fine ultimo della mia vita, io che quando sono in cucina mi metto il grembiule perchè le mie pentole, a differenza delle loro, schizzano sugo ovunque, io che ai miei figli gli faccio la pasta al burro e la frittata perchè magari non ho voglia di cucinare, io che mi mangio i biscotti perchè i cereali mi fanno mappazza nello stomaco e poi c’ho i rimorsi quando salgo sulla bilancia.
Io, che non c’ho la famiglia del Mulino Bianco, tutta sorrisi e volemose bene… che donna sono, io???

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L’opinione di ROSA

Arrriva l’estate e questa sembra una buona giustificazione per far proliferare donne nude in ogni dove. Non è il nudo in se che mi scandalizza ma l’uso che se ne fa di questo, prima di esso del trattamento di chi lo possiede, la donna.


Non venitemi a dire che è obbligatorio tappezzare città come Milano ecc.. di donne in bikini con la scusa che si sta pubblicizzando un prodotto. Anche la televisione di adegua alla grande. Aumentano le pubblicità dove fanno sentire importante la donna solo se ha una 40 o una 38 pr indossare il costume da bagno dicesi "prova costume" (questo nell’uomo non accade eppure grassi ce ne sono a bizzeffa). Ora mi chiedo: valiamo così poco nell’immaginario maschile o nella società? Se non lo facciamo venir duro a qualcuno non siamo prese in considerazione? E’ vergognoso che siamo solo oggetti per dare piacere agli uomini, dove è più importante il loro piacere che la nsotra dignità e il nostro rispetto trattate da bambole gonfiabili o galline.In estate proliferano purtroppo progammi dove mostrano nudi di donne (anche in prima serata con inquadrature voyeuristiche e favoreggiamento dela prostituzione, bella cosa si incoraggia la violenza sulle donne, rivolto al maschile dove le donne non sono libere ma sono solo merce! Questo è lucignolo:

Norma Rangeri per Il Manifesto: "Siccome di tette e culi in tv se ne vedono pochi, ci voleva un programma che aumentasse la dose, magari in prima serata, magari per catturare l’attenzione di un pubblico giovanile, al quale fosse casomai sfuggito qualche quarto di donna. E’ ricominciato Lucignolo".
 
Mirella Poggialini per Avvenire: "Non ci piace Lucignolo. Per l’assemblaggio furbetto di colori e immagini da clip che non significano nulla; per la voce melliflua che sottolinea ciò che si vede e vuol convincere con untuoso fervore; per il tono saputello di ‘sappiamo bene cosa volete!’ che sottolinea le foto più ardite di belle ragazze dall’espressione stolida e invitante; per la scelta di temi e di immagini in cui l’apparente deprecazione di problemi sociali diventa esaltazione delle loro offerte trasgressive. Come nel caso della prostituzione, tema oggi caro a ogni rete, tema che incomincia deprecando e si svolge invece mostrando e suggerendo. Si incomincia sempre con il biasimo per le donne schiavizzate e si prosegue con la dimostrazione del loro ‘lavoro’ e di quanto e come esse offrono, come in un’accorta campagna pubblicitaria che non può che suggestionare".


Mariano Sabatini per Metro: "Bell’esempio di giornalismo androginecologico. Melita la diavolita si occupa di rifiuti a Napoli ma ci tiene a chiarire che le sue non sono tette di plastica riciclabile; un tizio intervista Belen Rodriguez e le chiede di una pomata per la candida che avrebbe provocato un’accusa di doping a Marco BorrielloAlfonso Signorini per Radio Serva spara lo scoop sulle dimensioni di Luca Toni e due scalmanate fanno lo strip sul campo di Coverciano. Un programma monomaniacale".

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Il nostro manifesto


Per una comunicazione più etica e rispettosa dell’essere umano



Noi chiediamo una comunicazione più etica ed umana, desideriamo dei
modelli vicini alla realtà di tutti i giorni, delle persone vere.
Siamo stanchi di avere come modelli giovanissime anoressiche, alte e perfette e uomini dei torsi scolpiti e addominali in vista.

Siamo stanchi di bambole e bambolotti di plastica belli e ricchi,
rappresentanti solo un 5% della popolazione mondiale assorti a modello
per il restante 95%.
Conosciamo bene il potere ipnotico di fascinazione e di condizionamento delle immagini e della tv.

Questi modelli sono responsabili di frustrazioni, depressione,
disturbi alimentari che sfociano spesso in violenza o masochismo, se
non addirittura in suicidio.

Noi denunceremo tutta la comunicazione che non rispetta l’essere umano
in quanto persona, l’utilizzo svilente della persona come oggetto
sessuale, per attrarre il consumatore.

Ci opponiamo anche al sessismo, ai modelli tradizionali e vetusti, di
donna casalinga o bambolona sexy, di uomo gigolo’, ricco ed affermato,
sempre sicuro di sé. Essi non corrispondono per nulla alla realtà e
creano miti irraggiungibili.

Ogni anno sceglieremo 6 campagne da premiare in 2 categorie:
Le 3 peggiori (le più stereotipate, fuorvianti e volgari) e le 3
migliori (che danno un’immagine positiva e vicina alla realtà della
persona).

Fate attenzione, noi vi vediamo!

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